Scoperta la causa della melma oleosa che intorbida le acque di superficie nello specchio di mare apuano compreso tra il Cinquale e la Partaccia, ovvero tra il torrente Versilia e il Magliano. Le correnti marine muovono “naturalmente” da sud a nord e trasportano la sporcizia che esce dal Versilia lungo le spiagge Apuane. Sebbene non si tratti di inquinamento delle acque ma “solo” di sporcizia superficiale, il fenomeno costituisce un deterrente allo sviluppo del turismo balneare locale ed è stato studiato e tradotto scientificamente in una corposa relazione fatta di dati e riscontri oggettivi con l’intento di scoprirne le cause per prevenirle con soluzioni ad hoc . Commissionato nel 2006 dall’Amministrazione comunale, questo studio che è costato 100mila euro, è stato condotto da un equipe di professionisti coordinati dalla società Ambiente in collaborazione con l’Università di Firenze e il settore ambiente del Comune. Presentato in conferenza stampa dal Sindaco e dall’assessore Giorgio Raffi lo studio verrà messo a disposizione di professionisti, categorie economiche e istituzioni che si occupano di erosione perché costituisce la più aggiornata banca dati non solo delle correnti che muovono lungo il nostro litorale ma sull’ecosistema marino apuano. La patina oleosa e la sporcizia galleggiante vengono trasportate in mare dai fiumi Versilia, Frigido, Magliano e Brugiano in quantità corrispondente alla loro portata d’acqua. Il Versilia è quindi il principale vettore di trasporto di rifiuti in mare che poi le correnti trascinano fino al Lavello. Per questo motivo, a distanza di poche decine di metri, da Cinquale a Forte dei Marmi ad esempio, la pulizia delle acque cambia notevolmente. “Con questi dati alla mano - ha commentato il Sindaco - sarà possibile intervenire direttamente sulle cause del fenomeno partendo per quanto ci compete dal Magliano con un progetto di depurazione naturale ed ecologico a cui stiamo già lavorando e poi ripristinando il servizio del battello ecologico che potrà lavorare in modo mirato”. L’assessore Raffi ha concluso dicendo che lo studio sarà messo a disposizione degli operatori e delle istituzioni che si occupano di turismo o erosione in quanto contiene informazioni utili dal punto di vista naturalistico e ambientale consentendo di programmare interventi o progetti specifici per il miglioramento della qualità dell’ambiente marino e del litorale massese.