Al Guglielmi va in scena in prima nazionale "Il Compleanno" di Harold Pinter con la regia di Fausto Paravidino

Dopo trent’anni torna in scena “Il Compleanno”: Il testo scritto dal Nobel Harold Pinter che, in Italia, fu interpretato e reso celebre da Carlo Cecchi, sta per debuttare al Guglielmi, in prima nazionale, prodotto da Roberto Toni con il teatro Stabile di Firenze e la regia del giovane e talentuoso Fausto Paravidino. “Una scommessa” su cui ha puntato per primo il produttore Roberto Toni che alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, alla presenza dell’assessore Fabrizio Panesi, della Presidente di Fondazione Toscana Spettacolo Simonetta Pecini , della compagnia e dell’attore, regista e sceneggiatore Fausto Paravidino, non ha nascosto l’entusiasmo per la messa in scena di uno spettacolo ancora in fieri e che sta per sottoporsi al giudizio critico del pubblico massese. Giuseppe Battiston, Ariella Raggio, Beppe Chierici, Paolo Zuccari e Valentina Cenni saranno i protagonisti della commedia in tre atti scritta nel 1958 da Pinter e che, come tutte le grandi opere al debutto sulle scene, perché “innovativa e troppo diversa” fu un clamoroso fiasco. Lo spettacolo, in scena da venerdì a domenica al Gugliemi, è stato riproposto dal produttore Toni folgorato dal talento del giovane Paravidino cui ha voluto affidare la regia. Si tratta di una commedia in tre atti scritta da Pinter nel 1958 che presenta tutte le caratteristiche del teatro pinteriano dove l’assurdo percepito dallo spettatore è la realtà quotidiana privata dai paradossi che abitualmente accettiamo. E il testo racconta di Stanley, un pianista “disoccupato”, accudito con affetto dalla madre Mag che decide di fare una festa per il compleanno del figlio. A creare tensioni, sorprese e situazioni inconsuete saranno due strani personaggi che arrivano e che poi porteranno il festeggiato alla scelta di allontanarsi per sempre. “Il Compleanno” di Pinter comunque, non si può raccontare o descrivere. Il teatro pinteriano va visto e lo stesso Paravidino ha sottolineato questa caratteristica dell’opera. “E’ una piécè - ha detto - ottima solo per una buona compagnia di attori, senza la bravura è assurda, i dialoghi sono secchi, le battute scarne , i ritmi precisi e il silenzio che vale come e quanto le parole. Quello di Pinter è un linguaggio parlato che si modella sulle insicurezze e le fobie dei personaggi che diventano portavoce delle fobie e paure proprie del XX secolo”. Al Guglielmi , in prima nazionale, Il Compleanno debutta venerdì sera, con repliche il sabato e la domenica. Dopo la prima, sabato pomeriggio, dalle ore 17,00, gli attori e il regista incontreranno il pubblico in teatro per un dibattito condotto dal critico Andrea Porcheddu.

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